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Mandy, Indiana: Drag [Crashed]
Lo avete visto anche voi?

Echi industrial noise contro un maschilismo duro a morire.

I Mandy, Indiana sono figli della scena di Manchester, dalla quale raccolgono l’eredità elettronica che esprimono attraverso un sound sperimentale e con venature industrial noise. La band nasce da un’idea di Scott Fair (chitarra) e Valentine Caulfield (autrice dei testi) ai quali si sono successivamente uniti Simon Catling (synth) e Alex Macdougall (batteria) che hanno dato il loro contributo in maniera evidente nel loro album di debutto I’ve Seen a Way uscito proprio in questo periodo.

Drag [Crashed] è uno dei singoli estratti: ritmo serrato, andamento inquietante e una chitarra irriconoscibile che accompagnano il testo in lingua francese, scritto e cantato da Valentine che, con la sua voce, amplifica il senso di oppressione. Il brano è un racconto abbastanza chiaro di come essere una bambina e poi una ragazza spesso è un percorso – più o meno vissuto – che costringe ad affrontare atteggiamenti machisti volti a limitare, reprimere ed etichettare. Una misoginia che nasce già in ambito familiare attraverso frasi e momenti che vengono qui riassunti in maniera esplicita: «Avrete bisogno di una pistola per respingere i ragazzi / sarai un giovane nonno con questa ragazza / sorridere, sorridere: è più bella una ragazza che sorride».

Una società che oggi sembra aver fatto un passo indietro, che torna a esprimersi in modo reazionario e nostalgico e che si fa forza attraverso l’ostentazione di ideali politici e religiosi che tornano e cercano di trovare lo spazio per mettere confini a libertà e decisioni: in fondo, a tutte quelle scelte che invece dovrebbero restare personali e sono la conquista di anni e anni di lotta ormai dimenticati.

Mandy Indiana 

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