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Spiritual Front: Bigmouth Strikes Again
Roma come Manchester

Gli Smiths per chi non ama gli Smiths ma vorrebbe amarli.

È un bel po’ che gli Spiritual Front propongono, di tanto in tanto, dei set dal vivo incentrati sui pezzi degli Smiths, ed erano in molti ad aspettare con trepidazione un’uscita discografica a riguardo. Arriva oggi, con il sontuoso The Queen Is Not Dead, un LP con un 7” allegato in cui i romani si approcciano al lavoro dei quattro ex ragazzi di Manchester.

Affiancati in studio da un cast stellare – con Durga McBroom (corista dei Pink Floyd di Gilmour), Michał Stępień dei post-blackster MGŁA, Riccardo Galati, Jairo Zavala dei Calexico, Filippo Marcheggiani del Banco del Mutuo SoccorsoTraci Danielle (ricordate i My Life with the Thrill Kill Kult?), Riccardo Spilli del Balletto Di Bronzo, Sasha Boole (Me and That Man) e King Dude – i neofolker (che termine riduttivo ormai per loro…) romani sanno ridare vita a composizioni storiche senza snaturarle, riuscendo anzi a enfatizzare i passaggi più romantici e indelebili delle composizioni di Marr e Moz.

Ne è un esempio questa splendida versione di Bigmouth Strikes Again: se nella famosa rilettura dei Placebo il brano acquistava una certa dose di rabbia adolescenziale, qui gli Spiritual Front si focalizzano sulla cesellatura, facendo risaltare i dettagli imprescindibili di un songwriting che ha fatto scuola. Eccellente l’interpretazione vocale di Simone che, nel suo essere ben distante dell’approccio di Morrissey, potrebbe paradossalmente fare innamorare perdutamente degli Smiths tutte quelle persone che proprio nel cantato trovavano l’ostacolo più ostico da digerire.

Se a qualcuno questo può sembrare blasfemia, poco importa: il risultato regala nuova linfa a dei pezzi incredibili. In attesa di un nuovo album di inediti, la dimostrazione di come anche un semplice disco di cover può diventare un piccolo capolavoro.

Spiritual Front The Smiths Morrissey Johnny Marr 

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