I fiori, gli eserciti, gli strumenti e le armi.
Un pianista di spalle nella tundra… anzi no, sono molti: fantocci, militari. Il suono è triste e in minore, ma viene aggredito da una sferzata elettronica che non lascia spazio al pensiero: si marcia, gerarchie ed eserciti in un’escalation di fanfare. Caustico suono digitale e visuali che lasciano basiti.
Ma partiamo dall’inizio, il collettivo torinese SPIME.IM parla dell’era dell’assurdo e della timeline sbagliata, un mondo in cui informazione, intrattenimento e visibilità si mischiano senza soluzione di causa. L’eliotropo del titolo è una forma di calcedonio che veniva utilizzata per allontanare le energie negative, mantenere alti coraggio e forza, per aiutare gli armati a essere concentrati e determinati in faccia al pericolo. Ma il presupposto è sbagliato, il suono frastagliato, i manichini si smontano e le truppe appaiono come le macchiette di se stesse, se osservate in lontananza, trista parata di inutile potere. SPIME.IM trasporta la loro energia nei campi fioriti con ghigni che sembrano usciti da Let’s Start Here di Lil Yachty, facendo letteralmente esplodere la loro militaresca impostazione in un parossismo floreale ghignante.
Curiosi di capire sotto a quale nervo andranno a parare le loro prossime operazioni, rimaniamo a fissare a bocca aperta un mondo posizionato formalmente in maniera bizzarra, impostata, inutile.