C’è da divertirsi, dall’altra parte del mondo.
Nervosi, brillanti, colorati. Dalla Nuova Zelanda con furore sono ritornati i Guardian Singles dopo il loro esordio omonimo datato 2020.
Sono poco più di due minuti e mezzo, cangianti e scattanti. Per la bella stagione musica come questa è un tonico per le orecchie, di quelli da sorbirsi più volte durante la giornata, alla radio o magari su cassetta. Sporco e appiccicoso il giusto – chitarre, basso e batteria – prepara a un secondo album uscito in questi giorni e la sensazione è che potrebbero facilmente insidiarsi nelle nostre selezioni.
Del resto, la Trouble in Mind Records è sempre stata capace di togliere dal cappello produzioni che, con il passare del tempo, si sono incastonate nel nostro cuore come i più grandi classici minori (così, su due piedi, potrei citarvi ad esempio Melenas, Limiñanas, Mikal Cronin, Klaus Johann Grobe). Qui siamo alle basi – it’s only rock’n’roll but we like it –: le medesime note, sudore, cambi di ritmo, brandelli di vita e di esperienza da condividere, prima con l’isolato, poi con l’isola, poi con spiriti affini lontani migliaia di chilometri. Dentro ci potrete trovare di tutto, seguendo il caracollante ritmo a menarvi sempre un metro più in là, fra attrazioni non troppo desiderate e sguardi.
Da vicino nessuno è normale, ma spesso qualcuno suona benissimo.