La fine del mondo in presa diretta.
La musica di Divide and Dissolve ha una potenza concettuale difficile da connotare, nonostante l’apparente riconducibilità a un estremismo su cui Takiaya Reed e Sylvie Nehill costruiscono un ambiente polisemantico attraverso cui veicolare la propria visione politico-ecologista.
Con il terzo album Gas Lit – pubblicato dalla label Invada Records di Geoff Barrow e prodotto da Ruban Neilson degli Unknown Mortal Orchestra – Takiaya e Sylvie, grazie a un livello di nichilismo sonoro dosato in maniera sorprendente, mettevano in scena i residui di un’oscura apocalisse post-moderna in presa diretta che triturava ogni barlume di umanesimo. In quelle otto tracce unicamente strumentali trovavamo l’incedere pachidermico del doom alla Sunn O))), così come la grana fuzz di Chip King dei The Body con cui veniva condiviso il dualismo di No One Deserves Happiness del 2016.
Ogni brano di Divide and Dissolve vive di una forza mutevole, rappresentando la trasformazione che porta l’uomo a immergersi in un nero liquido amniotico, riemergendone trasformato in belva. Blood Quantum è il singolo che anticipa l’uscita prevista il 30 giugno di Systemic, prodotto anche questa volta da Neilson. L’iniziale sonata cameristica per fiati è un’invocazione rivolta a forze irrazionali prima di scomparire come una colonna vertebrale nel profondo di un sabba per creature senza requie. Ecco che allora si viene risucchiati nelle sabbie mobili di visioni morbose generatrici di un futuro i cui semi sono caduti su un terreno sterile. Blood Quantum nasce come un cerchio esoterico che si chiude con la stessa quiete di partenza: quei fiati riemergono come un canto lontano, un respiro affannoso, inquieto come le carni lucide dei corpi ritratti nel video. Per la fine del mondo, non resta che attendere l’inizio di questa estate.
Divide and Dissolve Takiaya Reed Sylvie Nehill Sunn O))) The Body
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