Ibrido è meglio.
Contaminazioni di lingue e culture, di suoni e di possibilità. Quello dei Crimi è un progetto meticcio che ha a che fare con le radici, che mischia le lingue e i dialetti, che scompone le forme ordinarie e le ricostruisce in un altro modo. Un percorso che da Chambéry, nella Savoia francese, muove rapido verso la Sicilia, dove affondano le origini del leader della band Julien Lesuisse e della sua famiglia, emigrata in Francia nel secolo scorso.
Uno scambio continuo, dal Nord Europa al Sud Italia fino all’Africa e all’Oriente, andata e ritorno, che rinnova la lingua rendendola ibrida e concilia universi musicali, unendo rock e musica etnica, jazz e funk, suoni sporchi e melodie.
‘A Sira è una ballata malinconica dal sapore mediterraneo in cui la voce si sposa alle note elettriche della chitarra, fino ad avvolgersi in una marcia ipnotica. Probabilmente il modo più diretto per approcciarsi all’immaginario culturale e sonoro dei Crimi e un esempio di quanto la musica possa creare legami, avvicinamenti, convivenze, difficili da concepire e complicate da realizzare, e riuscirci in modo così naturale da permetterci di cambiare prospettiva e di esserne piacevolmente meravigliati.