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Sacred Legion (feat. Adolphe Violet Le Duc): Assassin Times
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Sacred Legion (feat. Adolphe Violet Le Duc)
Assassin Times

Mezza resurrezione.

Fino a qualche anno fa, ovvero prima che i money talkassero troppo e di conseguenza i Misfits facessero la pace, la cosa più vicina a una vera reunion sotto il segno del Crimson Ghost erano le comparsate di Doyle nei concerti di Danzig, dove venivano suonati una manciata di pezzi dei disadattati più famosi dell’horror punk (perché le boiate di Jerry Only da solo si devono dimenticare e non sono mai realmente esistite, vero? vero!?).

Più o meno la sensazione è quella, anche se qui non si parla di concerti ma di un vero brano nuovo. I Sacred Legion stanno piano piano facendosi un nome nell’ambiente goth meno infighettato, anche se è innegabile che per molti risultino essere una costola (quella più “rock”) dei defunti Chants of Maldoror. Bene, come special guest di questa nuovissima Assassin Times troviamo proprio Adolphe Violet Le Duc, colui che dei Canti di Maldoror è stato la voce sensuale e famelica, e che dopo molti – troppi – anni ritrova al suo fianco le sei corde taglienti di Loren, a.k.a. Fabiano Gagliano (senza dimenticare Mirko alla batteria, ex Human Disease, che ha suonato con i Chants su un 10” che purtroppo non ha mai visto la luce).

Il pezzo trasuda death rock vecchia scuola da ogni nota, e spicca incredibilmente sopra tutti i tentativi di plagio attuali: i Nostri sapevano farlo e bene, il passare degli anni ha avuto come effetto quello di affilar loro le unghie forse ancora più di prima. Due minuti grezzi, diretti e senza fronzoli che vanno dritti al punto e lasciano il segno, facendo la gioia dei loro fan, ma anche degli amanti del genere, magari orfani dei COM. Siamo di fronte a una band tra le poche – perlomeno in Italia – a portare avanti un suono nobile nella sua crudezza priva di filtri inutili: la bellezza sta nelle orecchie di chi ascolta, e qui abbonda.

Sacred Legion Adolphe Violet Le Luc 

↦ Leggi anche:
Sacred Legion: A Taste Of Turmoil
Sacred Legion: Hole in the Heart

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