Tornare vergine e lanciarsi nel cosmo.
Meshell Ndegeocello: berlinese di nascita, poi Washington, poi New York. Una carriera musicale iniziata come strumentista al fianco di Madonna che è andata facendosi sempre più libera, abbracciando in toto la black music, il jazz, la sperimentazione.
Ora torna, da regina. Alla voce, al concept, e al basso. All’arpa Brandee Younger. Al piano Julius Rodriguez. Di nuovo vergine dopo 16 anni: Virgo la trovavamo infatti già nel 2007 sull’album The World Has Made Me the Man of My Dreams. Qui siamo però su un altro pianeta.
Virgo A.D. 2023 è un carico di groove suadente che lascia l’atmosfera terrestre per lo spazio. Qualcuno la richiama fra le stelle, il ritmo è spinto, Meshell sente, tocca, percepisce il suo interlocutore, anche se non sappiamo se sia una proiezione, un richiamo astrale o cos’altro. La seguiamo estasiati, sulla sua via: «They’re calling me / back to the stars / The other space / I can see / I can hear you / I can touch / I can feel you». Sono all’incirca 8 minuti di grazia che vorremmo non finissero mai. Quando poi la parte musicale si comprime prendendo velocità, lasciando la voce libera di svolazzare qua e là, tutto sembra trasformarsi in un bellissimo incontro, dove forme, pesi e spazi perdono significato.
Ladies and gentlemen, we are floating in love.