Le infinite gradazioni della pece.
Justin Broadrick non sta mai fermo. E non c’entrano il suo autismo o lo stress post-traumatico che si porta dietro da una vita. O forse sì?
Sta di fatto che ha sempre mille progetti in testa, e le continue uscite annuali mettono a dura prova anche il fan più incallito, che viene però regolarmente premiato da musica di alta, altissima qualità (a proposito, la strenna natalizia di Jesu è stato il regalo più bello che ci si potesse aspettare).
Eccolo quindi qui di nuovo, accompagnato dal fido G.C. Green, per un nuovo capitolo della straordinaria storia dei Godflesh, uno dei gruppi seminali più importanti della storia della musica, che non ha mai sbagliato un colpo, pur cambiando di volta in volta la traiettoria del proprio sound, sempre innovativo e avanti. Nero è il singolo che anticipa l’album di prossima uscita, Purge, e si pone come un mix tra Us and Them e l’ultimo Post Self, ma con gli occhi come sempre ben puntati verso il futuro.
Glaciale, implacabile, severo e punitivo, il brano gronda “Godflesh” da ogni poro e ci volevano proprio loro a ridare vita a un sound copiato da migliaia di band ma mai realmente eguagliato.
L’apparentemente infinita ispirazione di Justin fa bella mostra di sé anche nei tre remix che vanno a completare il singolo: non dei meri riempitivi, ma dei gioielli che fanno storia a sé. Vero e proprio culto totale.
Godflesh Justin Broadrick Jesu G.C. Green
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