Non più così bambino, ma sempre prodigio.
C’è del fermento nella scena jazz londinese, e buona parte è colpa (nel senso di merito) di Alfa Mist. Il pianista e produttore, infatti, in pochi anni ha saputo rimescolare le carte del genere, attraverso collaborazioni di livello e uscite man mano sempre più coinvolgenti.
Torna oggi con un disco (Variables, la cui uscita ufficiale è prevista per fine aprile) di cui BC è il brano forse più emblematico. Su un tappeto quasi jungle il brano si dilata in colorazioni pressoché psichedeliche, tra scambi di assoli a volte semplicemente accennati e nervosi, che mantengono altissima la tensione e riescono a far apparire fluidi e sonici anche i passaggi più tecnicamente complicati. Kaya Thomas-Dyke al basso regala momenti di puro piacere macinando groove circolari a effetto, e, assieme alla batterista Jasmine Kayser (brava, bravissima), regala una sezione ritmica stellare che già da sola fa brillare di luce propria il brano. I fiati di Samuel Rapley e John Woodham disegnano sfumature decise sulla tavolozza imbastita dalla chitarra di Jamie Leeming (il suo solo è incredibile!), ma a tenere le fila c’è sempre lui, Mr. Sekitoleko, uno chef stellato che quando ha a disposizione le materie prime migliori sa tirar fuori dei capolavori.
È un trip infinito dove drum&bass e free jazz si sposano diventando un tutt’uno, regalando sempre più piacere a ogni nuovo ascolto: difficile trovare dei difetti in un brano (e per esteso in una discografia) di tale caratura: non resta solo che arrendersi di fronte al talento di Sir Alfa Mist.