This is our last goodbye, cara discografia italiana.
Gli anni passano, i progetti cambiano, ma la rabbia di Vipra rimane sempre la stessa. Quella disillusione che in Simpatico, solare, in cerca di amicizie lo aveva portato ad analizzare il suo personale viaggio all’interno dell’esistenza, dopo due anni dal suo primo lavoro da solista sembra essere ancora più forte e indirizzata non al particolare ma al generale.
Non meno deluso dalle dinamiche che popolano ambienti sporchi e corrotti, l’universo della discografia italiana (ma non solo) è il caso esemplare che sceglie di raccontare e sezionare.
Prendendo le vesti di Mia Martini, sceglie di darle voce per un’ultima volta. Musica dal morto – MARTINI è uno dei suoi brani più duri: sonorità rock aggressive e taglienti che sottolineano alla perfezione gli intenti. Un ultimo show che vuole portare alla ribalta sotto le luci del palcoscenico una vittima scelta per trasformarsi in idolo e mito italiano (ma non solo, arrivando a denunciare diversi soprusi), mescolandosi in modo inscindibile alla sensibilità di Vipra stesso.
Anche senza arrivare ai casi più estremi – che nella canzone sono raccontati con urla senza mezze misure – il punto è comunque evidente, e la voglia di non sottostare più alle regole di un sistema crollato su se stesso emerge da ogni parola. Vipra non vuole trovare risposte, perché in fondo già le conosciamo tutte. Vuole farsi sentire, vuole mostrare di non essere più disposto a compromessi, gridando le sue ragioni tra riff di chitarra intensi e d’impatto che tracciano una possibile strada da intraprendere, senza dubbio interessante e in grado di allentare la soffocante gabbia che vuole distruggere.