Una nuova regina sotto la luna piena.
Negli ultimi anni Kali Uchis ha spizzicato diversi lati del dorato mondo musicale. Dal 2015 infatti ha fatto fioccare collaborazioni e singoloni con costanza e precisione. Gorillaz, Tyler, the Creator, Mac Miller, Jorja Smith, Khalid e molti altri sono i punti di una rete intessuta con coerenza e fantasia, che esprime fra le righe di un R’n’B frizzante e sensuale, alternando inglese e spagnolo per non risultare mai scontata.
Nel 2018 l suo debutto Isolation dà delle piste a parecchie colleghe grazie dei brani pop caldi, narcotici e ubriacanti come caramello al rum. Con Sin Miedo, due anni dopo, si cambia: cantato unicamente in spagnolo, riesce a dare profondità e languore al suo carnet rendendola grande come merita.
Ma oggi siamo qui a raccontarvi di Moonlight, estratto dal suo terzo album Red Moon in Venus, con cui dimostra di essere definitivamente diventata una regina del soul: sexy e padrona di un lingo che muove bacini e gambe in una danza lenta e accennata. Si sente una bambola quando canta e la si guarda, ma sappiamo benissimo trattarsi chiaramente di un gioco di specchi. Non c’è innocenza qui, bensì una mirabile capacità di controllo e malìa. Kali Uchis ha quasi 30 anni, garra da difensore uruguagio nascosta sotto unghie laccate e le perline, sguardo da cerbiatta che lascia intravedere una visione artistica che potrà soltanto spandersi a macchia d’olio sopra di noi, ipnotizzati dalla luna e dal nostro nuovo oggetto di totale venerazione.