Fantasmi che gridano in silenzio.
Freddo e pioggia e freddo e neve e freddo e mancanza di sole e freddo e ghiaccio e freddo e vento e freddo e umido. Questo sono gli ultimi e i primi mesi dell’anno. Dove la notte ancora prende completamente il sopravvento sulla luce, ci si sente più fragili, soli, cupi. E si cercano colonne sonore che accompagnino queste interminabili giornate buie, magari cantate dai fantasmi.
Per festeggiare i quindici anni di carriera, il trio britannico Snow Ghosts pubblica un nuovo singolo, in vista del prossimo quinto album in studio previsto per febbraio e – come sempre – ammaliano. La formula è semplice quanto efficace: reinterpretare il folk tradizionale usando massicce dosi di elettronica più sofisticata, che detta così può anche sembrare una banalità e invece no. Il gusto e la classe con la quale i nostri si approcciano a composizione, arrangiamento, interpretazione e mix è quel qualcosa in più che riesce a farli spiccare sopra colleghi a volte pure più conosciuti.
Certo, in un mondo usa e getta la mancanza praticamente totale di marketing può essere un problema, ma i fantasmi della neve se ne fregano: suonano per se stessi e per quelli che sanno lasciarsi trasportare dalle loro eteree composizioni pregne di contrasto. La voce piena è vissuta di Hannah Cartwright è la ciliegina sulla torta per un brano evocativo, sofferto, quasi onirico nel suo essere sì sfuggente ma tremendamente vivido nei suoi chiaroscuri più contrastati. Una conferma su tutti i fronti.