Hardcore primo amore.
Per quelli che in geografia andavano male (però non si perdevano una puntata di Discoring), Baltimora è il cantante Jimmy McShane, che con la sua Tarzan Boy allietava i pomeriggi nelle discoteche di mezzo mondo. Per gli altri invece è una città del Maryland, Stati Uniti, il cui porto (il Fort McHenry) ha ispirato l’inno americano. Per gli End It invece è solo il posto del cazzo dove vivono, e probabilmente se chiedeste loro che cosa ne pensano vi risponderebbero con una serie di frasi poco adatte a un pubblico sensibile.
Hardcore fino all’osso, con pesanti(ssime) venature thrasheggianti, il quintetto ha alle spalle un paio di EP in cassetta oltre a un disco incendiario e torna oggi con una mazzata al fulmicotone presente in una compilation ad hoc che racchiude alcune delle cose migliori sulla piazza HC ammmmericana in questo momento.
Un romano de Roma potrebbe anche giocare con il titolo ed esclamare «famola finita co’ tutte ‘ste fregnacce», ma la realtà è che i Nostri picchiano duro. Musicalmente, liricamente, a livello video. Un minuto e 30 che ti stira in mezzo all’asfalto e spazza via in un solo colpo tutto il revival punk (ommioddio) anni Novanta, riguardo al quale la gente continua a dimenticarsi l’aggettivo “pop”.
Recuperare la compilation The Extermination Vol. 4 della Flatspot Records (e, perché no, anche i volumi precedenti) potrebbe aprirvi un mondo.