L’unione fa la forza.
Il dibattito sulla necessità di un intero album in un’epoca di ascolti spezzettati e senza supporto fisico riemerge ciclicamente da quando la digitalizzazione ha spazzato via la discografia di una volta. Come ogni cosa data per morta però, i dischi esistono e resistono, pur con tutte le trasformazioni del caso, e anzi continuano a essere fonte di attesa e aspettativa per gli ascoltatori attenti.
Del progetto Boygenius si parla dal 2018, quando dall’EP eponimo è uscita una manciata di canzoni che hanno fatto emergere uno stile che mescola rock e folk e una grande personalità: una caratteristica, quest’ultima, che di certo non manca ad artiste del calibro di Julien Baker, Phoebe Bridgers e Lucy Dacus. Come a dire che un’unione di questo tipo fa necessariamente la forza.
E allora sì: attesa e aspettativa, specie se il primo disco di inediti si intitola così didascalicamente The Record.
$20 in questo funge da ottima anteprima, mostrando un volto più elettrico e sfaccettato. Solare e lineare nella prima parte, potente ed evocativo nella seconda, con un crescendo emotivo intenso e coinvolgente. È qui che le tre anime della band emergono nelle loro caratteristiche personali per mescolarsi e sovrapporsi, trasformando le differenze in una liberatoria energia positiva. Bentornate, ragazze.
Boygenius Julien Baker Phoebe Bridgers Lucy Dacus
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