Súcubo de pesadilla.
Gli Xmal Deutschland sono rimasti nel cuore di molti. Con un paio di album davvero belli (Fetisch, grezzo e animalesco, e Tocsin, più ballabile e quadrato) e un’altra coppia di lavori dignitosi (Viva e Devils, molto più pop e raffinati), erano la risposta tribale e ansiogena al primo post-punk inglese (qualcuno ha detto Banshees?).
Ecco, gli spagnoli Belgrado indubbiamente agli esordi ricordavano non poco l’attitudine della band che fu capitanata da Anja Huwe, sia nei suoni sia nella costruzione dei pezzi. Non un plagio, sia ben chiaro: non stiamo parlando dei Greta Van Fleet, ma più dei Rival Sons.
Eppure nel nuovo pezzo, Boixar, è impossibile non notare nuovamente l’analogia con la parabola del combo tedesco: perso ormai definitivamente il piglio punk, i nostri si muovono in territori sempre ricollegabili al revival post-punk anche se aggiungono tonnellate di melodia e ballabilità, rendendo il tutto più digeribile sia per le nuove generazioni sia per i nostalgici dei bei tempi che furono.
Qualcosa di simile al Viva di cui sopra, giusto per chiudere con i paragoni. Ciò non toglie che, arrivati al tredicesimo anno di attività, i Nostri hanno non solo il diritto di rimescolare le carte ma anche la stoffa per fare il salto di qualità e uscire dall’underground. Derivativa o meno, Boixar sa essere orecchiabile e ruffiana quanto basta per bucare il mainstream. Ora, se qualche influencer TikToker volesse metterla come sottofondo, magari ai prossimi awards avremo opzioni più valide da votare, no?