Pronti a sedersi sul trono del new glam rock.
Gli UNI and The Urchins sembrano nascere con le idee chiare: una rivisitazione moderna del glam rock che si realizza non solo nella proposta musicale ma anche – obbligatoriamente – attraverso la volontà di una costruzione teatrale che necessita di un’immagine forte, colorata e decisa.
Un percorso che, rivisitando il mondo iconografico di Ziggy Stardust, viene aiutato dal physique du rôle dei componenti. La bassista Charlotte Kemp Muhl (ex componente dei GOASTT) che canta a sorpresa in questo brano è un’ex modella, compone colonne sonore e ha suonato il basso per Jack White in Boarding House Reach. Il frontman Jack James con il suo aspetto androgino interpreta a sua volta perfettamente un personaggio tipicamente bowiano. Chiude il cerchio il chitarrista David Strange, che non sarà sua maestà Mick Ronson, ma sa fare la sua parte.
La band si era già fatto notare con alcuni singoli, in particolare gli ottimi SUBHUMAN SUBURBIA, POPSTAR SUPERNOVA e SIMULATOR apparivano già come il tentativo di creare una specie di lore sulla quale sviluppare un loro mondo pieno di storie fantasiose.
Con COVID’S METAMORPHOSES il passo in avanti è notevole, la voce di Charlotte – autrice questa volta in solitaria del brano e anche del video che lo accompagna – valorizza un pezzo arrangiato in maniera perfetta nei suoi passaggi orchestrali da crazy musical, facendo uscire la band da facili paragoni e mostrando un volto nuovo decisamente più promettente.
In questo brano lei ha chiamato anche il suo ex compagno nei GOASTT, Sean Ono Lennon, che ha suonato chitarra e batteria. L’impressione è che la ragazza abbia preso in mano la band e voglia alzare il livello: si direbbe che ci stia riuscendo.
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