New Music

Una volta alla settimana compiliamo una playlist di tracce che (secondo noi) vale davvero la pena sentire, scelte tra tutte le novità in uscita.

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... Tutte le tracce che abbiamo recensito dal 2016 ad oggi. Buon ascolto.

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A volte è necessario approfondire. Per capire da dove arriva la musica di oggi, e ipotizzare dove andrà. Per scoprire classici lasciati indietro, per vedere cosa c’è dietro fenomeni popolarissimi o che nessuno ha mai calcolato più di tanto. Queste sono le storie di HVSR.

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Io tubo, tu tubi.

Parlar male del modo di fruire/recuperare/scoprire musica nuova oggi è facile.

“Ai bei vecchi tempi ci si passava la cassettina, oggi invece il lato umano è azzerato e blablabla”.

È il progresso, baby, e non si scappa: l’equilibrio sta tutto nel cercare di mantenere viva la curiosità e nell’usare i mezzi a disposizione piuttosto che esserne schiavi.

Capita dunque che durante una scrollata su YouTube si incappi in un video curioso di uno youtuber sopra gli schemi. Capita pure che il video piaccia e che si vadano a guardare anche quelli precedenti. Capita inoltre che, sia per gli argomenti trattati sia soprattutto per il modo in cui questi vengono divulgati (in questo caso l’attitudine è molto ruspante e straight to the point, ma sempre e comunque onesta e sincera) si decida di schiacciare il pulsante e seguire il canale”. E così scoprire che tale Andy Cale – personaggio tanto simpatico quanto competente per quello che riguarda musica e strumentazione – abbia anche una band. E allora, che, un ascolto non glielo dai? Certo che sì!

Dopo uno stop forzato che manco serve più spiegare perché o percome, i piemontesi Selfish Cales tornano in pista con Wild Turkey, un brano frizzante e succoso, irriverente quanto basta per farsi riascoltare in loop. La loro miscela tra Sixties, psichedelia, quintalate di british e sfumature vicine a un post-punk meno oscuro non è di certo una novità, ma, come spesso accade, non è tanto cosa fai, ma come.

Immaginate i Violent Femmes e gli Echo & the Bunnymen che decidono di farsi supertrip di Barrett e Beatles post Rubber Soul. Ai topi da nastroteca potrebbero addirittura venire in mente anche i leggendari Effervescent Elephants, ma è proprio il mood complessivo quello che riporta a quelle sonorità. Insomma il tacchino selvaggio è un brano coinvolgente, suonato bene, senza abbellimenti posticci che convince in tutta la sua genuinità espressiva. Niente male per una scoperta casuale fatta guardando video d’intrattenimento didattico sul tubo.

The Selfish Cales Andy Cale 

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