Alieni pugliesi pronti a combattere.
Il ritorno dei Leland Did It riserva delle sorprese: la band pugliese si è riaffacciata sulla scena indie italiana (dovrei direi mondiale, visto il carattere internazionale di questo nuovo pezzo) con un brano tiratissimo – elettronica, distorsioni e ritmica aggressiva –, accompagnato da un video magistralmente ideato e diretto da Antonio Stea, giovane talentuoso regista che è riuscito a dare ancora più forza e impatto al tutto.
La scelta di posizionare una camera 360° tra i denti dei protagonisti crea un effetto talmente alienante che il momento in cui vengono mostrate le foto del combattimento clandestino sembrano quasi un rassicurante ritorno alla realtà. Un inganno che sembra voler distogliere lo sguardo di tutti coloro che si sono lasciati viziare da un sistema che ha sempre più riempito (con facilità) le tasche di pochi, impoverendo e banalizzando pensiero e sacrificio, mentre una parte di mondo si sta preparando a combattere per conquistare il suo legittimo spazio.
Questa interpretazione simbolica delle immagini, per quanto personale, finisce per abbinarsi magnificamente con il sapore ruvidamente punk e asetticamente elettronico, al punto da farci quasi ritornare improvvisamente nel mondo dei Prodigy.
I Leland Did It ci hanno fatto aspettare sei anni ma ora tornano più convincenti che mai, ed è forse giunto finalmente il momento che riescano a conquistare di nuovo palcoscenici, anche oltreconfine.