Dammi tre (magiche) parole.
Di tutte le leggende, quella legata alla fonte della giovinezza è tra le più durature nell’immaginario umano. Secondo il mito originale, le sue sorgenti si troverebbero nel giardino dell’Eden, tuttavia – dopo che Colombo ha scoperto che al di là dell’Atlantico c’è una terra – a lungo si è creduto che fossero in Florida.
A proposito di America e credenze pop(olari), quando pronunci il nome degli Yo La Tengo nell’aria risuona una formula magica. Tre parole che evocano l’ABC del più pregiato indie rock a stelle e strisce, quello che vanta centinaia di tentativi di imitazione e nei decenni è assurto a classico. Giusta ricompensa per un artigianato di rara perfezione nel quale da sempre il trio del New Jersey infonde urgenza, autorità e passione. E, nel caso specifico del brano che anticipa il nuovo album This Stupid World, previsto per febbraio 2023, un benvenuto vigore che si riallaccia ai panorami di Electr-o-pura, ricordandoci il talento responsabile di melodie pigre che, avvolte in un guscio di chitarre che scintillano di ruggine come fosse polvere d’oro, si sedimentano con decisione e grazia irresistibili.
↦ Leggi anche:
Yo La Tengo: Bleeding
Avete presente le ballerine di danza classica, vero? Muscoli tesi, nervi che scattano, movenze leggiadre e risolute, l’eleganza che non ha bisogno di alzare la voce ma sa gestire perfettamente le sfumature. Quello che vorresti da ogni band di giovanotti all’esordio, e a proporla sono dei dinamici sessanta-e-qualcosa. Chissà, magari la fonte dell’eterna giovinezza si trova dalle parti di Hoboken, invece.