I terribili incubi colorati di Amélie.
Una delle sottocorrenti più curiose e divertenti della scena goth è stata quella del cosiddetto dark cabaret. Tenendo a mente le basi di Andi Sex Gang, si prendevano gli insegnamenti di Bertolt Brecht e della scuola di Weimar, modificandoli a seconda delle proprie scelte stilistiche, non dimenticando ovviamente il lato esteriore (parte dello steampunk nasce anche da qui).
Tra le miriadi di band che hanno raggiunto una certa notorietà (dai Dresden Dolls alle Rasputina) ce ne sono state altrettante che sono rimaste nell’underground, come i francesi Katzenjammer Kabarett. Nati all’alba degli anni Zero, dopo dieci anni di storia tra alti e bassi (compresa una indimenticabile apparizione in Italia al primo Moonlight Festival di Fano) sono arrivati a uno split amichevole, dalle quali ceneri sono nati poi i Katzkab.
Questi ultimi tornano oggi con un brano che è il logico proseguimento di un percorso stilistico pluridecennale dove non è (stranamente) andata perduta nemmeno un’oncia della freschezza compositiva ed esecutiva che caratterizza i Nostri da sempre. Turn on è un attacco voodoobilly elettrico con le crestine punk: schietta e sinistra come da tradizione, ottima sia da ballare digrignando i denti sia da ascoltare sfatti su un divanetto zebrato. Ci sono odori kraut sullo sfondo a rendere più “adulto” il tutto, ma non vanno a pesare sulla botta finale del pezzo (anzi, ne accrescono il lato spooky e sinistro).
Nulla di nuovo, ma fatto maledettamente bene. E bravi cugini d’oltralpe!