I primi passi per percorrere una strada che porterà molto lontano.
I Modern Woman sono una scommessa. La figura carismatica di Sophie Harris, mente e autrice dei brani della band, riesce a conquistarti immediatamente: è bastato ascoltare la manciata di ottimi pezzi pubblicati fin qui per poter intravedere in lei la nuova speranza della musica inglese.
Certo, bisognerà aspettare l’uscita di un album, ma già questa Ford sembra confermare la capacità della Harris di muoversi con agilità nei territori del folk più oscuro combinandolo con elementi post-punk e altre varie influenze.
Per scrivere questo brano Sophie è partita dal giro di basso e intorno a quello ha cucito batteria e chitarra, completando il tutto con un testo capace di insinuare uno strano senso di inquietudine, la sensazione che qualcosa sia andato storto.
La descrizione dell’auto prestatale con riluttanza dal fratello diventa l’occasione per una storia creepy che esplode nel finale attraverso la citazione di personaggi famosi morti in qualche incidente stradale o simile. Jayne Mansfield e le leggende che hanno circolato dopo la sua morte, Pier Paolo Pasolini e il mistero che ancora resta, Lady Diana e la sua assurda fine, vengono quasi urlate in un crescendo che chiude un brano teso come la corda di un violino.
I Modern Woman cercano di non essere banali e per il momento ci stanno decisamente riuscendo.