Rebel Yell forever, anche alla bocciofila.
La cosa più sorprendente di Billy Idol è che sia ancora vivo. Perché – diciamocelo – magari non è mai stato molto esplicito a riguardo, lasciando tutto nella zona vedo-non-vedo, ma insomma… la verità è che nei favolosi anni ‘80 il pop rock bisognava riuscire a venderlo sia al punkettaro griffato sia alla teenager con il poster dei propri idoli in camera, e nessuno dei due voleva avere a che fare con un tossico. Era meglio uno che sembrasse tale ma che forse in fondo in fondo non lo fosse: questa l’illusione vincente che faceva incassare a palate. E a Billy piaceva illudere di essere altro, nel bene e nel male.
Eppure è sopravvissuto: alle droghe, agli insuccessi, alla fama, allo showbiz, a se stesso. E poco gli importa se passerà comunque alla storia solo per le sue hit di quarant’anni fa: lui non molla, continua in qualche modo a crederci e sono almeno tre lustri che – seppur centellinando le uscite – delizia i fan di vecchia data con materiale inedito, che si arricchisce oggi di un nuovo EP che porta il titolo del singolo in oggetto. Ma come suona?
Semplice: splendidamente paracula, banale ma irresistibile, datata eppure fascinosa – quel “nulla di nuovo sotto il sole” che proprio per questo fa sentire a casa. La smorfia del labbro più famosa del rock, accompagnata dal fido Steve “tinta piastrata forever” Stevens fa centro un’altra volta, con un brano che – come scuola insegna – parte sciorinando una serie di sfighe per poi esplodere nella strafottenza positiva stile “ditomedioalmondo” del ritornello che farà sgualcire il vestito buono alle (ormai) signore adoranti aggrappate in transenna.