Lasciare una base spaziale per tornare dolcemente sul pianeta Terra.
Pensare che per molto tempo ho pensato che gli Arctic Monkeys non fossero altro che delle – brutte – copie degli Strokes.
Poi, fortuna, prima è arrivato AM (ovvero il disco che mi ha fatto apprezzare per la prima volta la band di Alex Turner), poi quel gioiello di Tranquillity Base Hotel & Casino, e cioè l’opera che mi ha fatto completamente cambiare idea su di loro. Ogni tanto è anche bello che succeda, no? Rivedere le proprie opinioni, dico. Altrimenti, sai che noia.
A sentire il nuovo singolo – la ballata soft There’d Better Be a Mirroball – pare proprio che, nonostante i quattro anni passati dalla precedente prova in studio, il gruppo abbia intenzione di andare avanti su quella strada (forse meglio chiamarla orbita). Atmosfere rilassate, richiami a David Bowie quanto a Serge Gainsbourg e la voce bene in primo piano, sempre ben amalgamata con le note che i tre componenti restanti degli Arctic Monkeys sapientemente scelgono.
Al momento non è dato sapere se il resto dell’album – The Car, in uscita il 21 ottobre – seguirà le medesime coordinate musicali del singolo, ma non è difficile pronosticare una manciata di nuovi pezzi che potrebbero essere la perfetta continuazione di quel mondo sonoro che la formazione è riuscita a disegnare con l’ultimo disco, così fuori dal tempo, ma così attuale.
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