Scordatevi Messi e Ronaldo, il vero mito del calcio ha un solo nome: Neqrouz.
Nel calcio ci sono dei protagonisti che hanno avuto una storia locale e che sono rimasti nel cuore dei tifosi per sempre, creando ricordi tra il mito e la leggenda.
Rachid Neqrouz, di origine marocchina, con la sua nazionale ha disputato anche alcuni mondiali, ha militato in Svizzera negli Young Boys per poi approdare al Bari nella seconda metà degli anni ‘90. Nella società pugliese ha giocato per diversi anni, per terminare poi lì la carriera, dopo essere diventato capitano e bandiera della squadra di Fascetti.
Ma è il 19 ottobre 1997 che la popolarità di Neqrouz diventa nazionale: al San Nicola arriva la Juventus e al difensore barese viene assegnata la marcatura di Pippo Inzaghi, bomber che fino a quel momento non ha fatto altro che segnare gol a raffica. Il difensore barese gli riserva il medesimo trattamento riservato a Gabriel Batistuta solo una settimana prima: colpi sotto la cintura e toccatine nelle parti intime, con le riprese televisive a testimoniare il tutto, compreso un Inzaghi che subiva le avances sconcertato e stupito.
La partita termina con la Juve che vince 5-0, ma Pippo non segna. Anzi, praticamente non tocca a palla.
Duocane, band formata da Stefano Capozzo (basso e voce) e Giovanni Solazzo (batteria), omaggiano questo calciatore d’altri tempi ricordandolo e mitizzando le sue gesta dentro e fuori dal campo, in un pezzo che guarda proprio a un certo rock italico di quegli anni, affrontato con taglio ironico e divertente e accompagnato da un video autoprodotto imperdibile.
Eccovi servito un vero momento cult.