Dio ha visto le vostre lacrime. Non affliggetevi: il rock non morirà.
I TRAAMS sono una band di cui si erano incredibilmente perse le tracce. Dopo l’ottimo Modern Dancing del 2015 – che tante speranze aveva creato – non erano riusciti a realizzare nessun altro album, quindi era legittimo pensare che avessero definitivamente appeso gli strumenti al chiodo.
Nel 2020 erano però tornati a farsi sentire con un paio di nuovi brani e la fiamma si era riaccesa: allora ci sono ancora, con il loro sound così pieno di influenze!
Sì, perché questa band ha la capacità di concentrare in sé una serie di caratteristiche a tratti spiazzanti: sono inglesi ma a tratti non suonano inglesi, hanno la capacità di fare l’occhiolino al lato melodico ma non sempre lo concedono, sono ipnotici ma non disdegnano di virare sul post-punk. La verità è che sono in realtà una grande band che ancora deve sbocciare definitivamente.
Post rock? Alt rock? Fate voi, ma quando (appunto, nel 2020) era uscita The Greyhound – pezzo incredibile di nove minuti e quarantuno secondi – mi sono chiesto perché una band del genere non fosse ancora oggetto di culto.
Il brano che vi presentiamo qui, che anticipa il loro nuovo (imperdibile, a questo punto) Personal Best che uscirà a luglio, vede la partecipazione di Joe Casey dei Protomartyr ed è un acido post-punk cantato come fosse un sermone, reso bene nel video (regia di Lee Kiernan, chitarra degli Idles).
Se volete andare sul velluto allora ascoltatevi pure i Fontaines D.C., altrimenti signore e signori lasciatevi un po’ di spazio da dedicare ai TRAAMS, se lo meritano.
TRAAMS Joe Casey Protomartyr IDLES Fontaines D.C.
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