Scomparire e poi riapparire solo per un attimo, ma con tanta, tanta classe.
Esiste una tradizione – ormai quasi una consuetudine – che vede la formazione di una band elettronica essere spesso composta da due persone.
Ovviamente la storia è piena di casi eccellenti, a partire da quelli degli anni ‘80, spesso baciati dal successo, come gli Eurythmics, gli Yazoo o i Soft Cell (solo per citarne qualcuno da un elenco che sarebbe lunghissimo), per arrivare ai nostri giorni e ricordare quella che io reputo la migliore in circolazione – i Lump di Laura Marling e Mike Lindsay che ancora magari non avranno avuto un grande successo, ma hanno già piazzato dei lavori imperdibili.
La band berlinese dei Touching Box si iscrive con onore a questo club, forte dei contributi complementari di Josepha Conrad (cantante dei Susie Asado) e Robert Kretzschmar (batterista che ha all’attivo diverse collaborazioni, tra cui It’s A Musical, Albertine Sarges, Kat Frankie, Masha Qrella).
Red Lips, un elettropop minimalista con un andamento costante e un basso sintetico accattivante, si gioca tutto prestando il fianco a una melodia che riesce a funzionare bene nel suo portarci verso sensazioni, tutto sommato, malinconiche.
Nelle grandi città si finisce con lo scomparire, si entra a far parte di un organismo che ti ingloba, ma allo stesso tempo ti può spingere verso una non desiderata invisibilità sociale, un mondo dove la relazione e l’incontro mutano velocemente. La Conrad, con ironia, individua nel rosso che colora le labbra il segreto per tornare a essere visibili, anche se solo per un istante, come fantasmi che all’improvviso si materializzano per poi scomparire di nuovo.
Touching Box Lump Laura Marling Josepha Conrad Robert Kretzschmar
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