La rivincita del Siniestro.
Eredi spirituali della scena goth anni ‘80 sviluppatasi in terra iberica, altresì conosciuta come Siniestro, gli spagnoli Malefixio – sbattendosene altamente di mode e trend – portano avanti il loro percorso musicale senza compromessi, nel quale ogni secondo gronda deathrock da tutti i pori.
La Sombra è il loro ritorno sulle scene dopo qualche anno di silenzio discografico, e pur non discostandosi minimamente dalla loro formula (o forse grazie proprio a questo essere fedeli a se stessi) coinvolge e convince in toto.
Gli ingredienti sono sempre quelli: drum machine robotica, basso e chitarra ipereffettati che si intrecciano attorno a un riff a spirale discendente, melodie decadenti e sopra il tutto la voce sgraziata e tagliente di Eva (già leader dei mai troppo ricordati La Peste Negra) a guidare per mano l’ascoltatore nerovestito e crestato nelle piste da ballo più maledette che l’inferno possa concepire.
In una scena sempre più dominata da poser di Instagram e soluzioni musicali leccate e iperprodotte, i Malefixio sono gli alfieri di un certo modo di intendere la musica, dove l’attitudine grezza del punk non è stata soppiantata da decenni di massificazione mediatica e anzi, rivive nel suo pieno anti-splendore proprio in brani minimali ma efficaci come questo. Astenersi pseudogoth da serata in locali trendy: qui si fa sul serio.