Intersezioni prive di punti d’unione.
Ci sono generi di nicchia e altri che nelle nicchie hanno le loro scatole cinesi. Immaginando che in quei contenitori si svolga un gioco da tavolo, probabilmente in quelli denominati industrial (termine fin troppo vago, dove convergono le soluzioni sonore più disparate, dal noise all’abstract passando per l’elettronica sperimentale e via dicendo) si giocherebbe a Shangai. Altrimenti detto Mikado, il famoso gioco dei bastoncini colorati è noto per il classico problema: tocchi un legnetto e se ne muovono altri.
Questa caratteristica ben fotografa quella scena di cui sopra, vastissima e destinata a pochi appassionati: più la si approfondisce e più si trovano connessioni tra i personaggi che la animano da quarant’anni e oltre.
Ecco allora che questa nuova collaborazione tra Paolo Bandera (Sigillum S, Sshe Retina Stimulants) e Corrado Altieri (Monosonik, TH26, Uncodified) altro non è che un nuovo tassello di un mondo sotterraneo, in continuo movimento ed espansione, dove stili ben precisi si mischiano dando vita a nuove soluzioni che a loro volta saranno il punto di partenza per esperienze sonore inedite.
Affinità generica rimovibile porta con sé il percorso artistico dei Nostri, che, iniziato negli anni ‘80, ha continuato fino a oggi a evolversi per arrivare a questa nuova stazione, che è sempre e comunque un punto non definitivo, un segno nero prima di andare a capo e continuare la scrittura.
È musica altra, destinata sicuramente a poche orecchie avvezze al genere. Ma se è vero che la quantità conta meno della qualità, sono proprio quelle che si sentiranno (in qualche maniera incomprensibile ai più) appagate fino in fondo.
Se nuove leve come Daniele Santagiuliana stanno facendo ottime cose, è anche grazie a quanto seminato negli anni da veri e propri maestri come Bandera e Altieri.
Corrado Altieri & Paolo Bandera Corrado Altieri Paolo Bandera Daniele Santagiuliana Corrado Altieri & Paolo Bandera