Eclissi di sole per fuochi fatui.
Quando si pensa al Messico, le prime cose che vengono in mente sono i classici stereotipi: il sombrero, i tacos, i mariachi. Una visione molto banale che però accomuna un po’ tutti: un messicano se pensa all’Italia in maniera superficiale vede pizza e mandolino no?
Il vero punto chiave è il clima, e da lì non si scappa. La terra natia di Frida Kahlo è solare, calda, ben distante ad esempio dalle atmosfere plumbee di Londra. Eppure è proprio da lì che provengono i Blood Dance, band dedita a un gothic rock classico dalla forte matrice europea che con Burn Slow regalano al popolo nerovestito un brano melodico e cadenzato che gira a spirale su se stesso, ottimo per essere ballato con lo sguardo rivolto alle punte delle winklepicker ciondolando la testa e allargando le braccia catturando falene invisibili.
In mezzo a tutto questo c’è anche spazio per una graditissima comparsata di una vera e propria leggenda vivente del genere: gli innesti di chitarra di Barry Galvin infatti (ospite in prestito dai Mephisto Walz, qui anche in veste di produttore) sono come sempre di prima qualità, e diventano le ciliegine sulla torta – insanguinata, ovviamente – di un brano che sicuramente farà felice i nostalgici di un suono che non smette mai di affascinare un certo tipo di pubblico.
Blood Dance Bari Bari Mephisto Walz
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