Ebbene sì, ecco la postpunkizzazione dell’R&B.
Per i darkettoni meneghini anni ‘90, Ice Age era un negozio di dischi specializzato situato poco più in là delle colonne di San Lorenzo. Per i loro fratelli maggiori era un pezzo minore dei Joy Division. Per i figli un cartone della Disney. E per gli amanti della musica una band mica male. Il problema è… quale? Scegliere un nome non è mai facile, ma sforzarsi un po’ può aiutare a non confondere le idee.
Questi sono i post-punker danesi, con una carriera che sfiora i tre lustri zeppi di ottime uscite tra le quali spicca il full lenght dello scorso anno, Seek Shelter. Tornano oggi con una cover, e tra le mille scelte possibili chissà perché proprio questa.
Uscita originariamente nel 2016, l’originale di Abra era un manifesto a tinte noir di un nuovo modo di intendere l’R&B, dopatissimo e anarchico, apparentemente molto lontano dalle soluzioni scelte dagli Iceage per plasmare il proprio sound. Il risultato invece è assolutamente convincente, una rilettura eclettica che fonde Radiohead e Cure, ricoprendoli di lustrini che restano attaccati a dei vestiti stropicciati buttati a caso su una sedia dopo una notte di eccessi finita male.
Tutti a bere uno Strawberita, subito!
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