104 anni per scendere negli abissi.
Tyler Bates è arcinoto per le sue colonne sonore, da 300 a L’alba dei morti viventi, oltre che per essere stato la penna dietro a due dei lavori più convincenti della carriera solista di Marilyn Manson (The Pale Emperor e Heaven Upside Down).
Chelsea Wolfe è una delle musiciste alternative migliori sulla piazza, di quelle da tenere d’occhio ogni volta che pubblicano qualcosa perché la probabilità che sia fuffa rasenta lo zero.
Metterli insieme cosa significa? Due cose: 1) c’è di mezzo una colonna sonora (per X di Ti West); 2) il risultato non delude. Ascoltare per credere questa cover di Oui Oui Marie, originariamente scritta da Fred Fisher, Alfred Bryan e Joe McCarthy e interpretata da Arthur Fields nel 1918.
I due prendono la frizzante versione originale e la affogano nella pece più nera: se il testo rimane inalterato, è l’interpretazione che segna il passo, e al posto di un’orchestrina con canto in vibrato si materializza un duetto voce (ipereffettata) e chitarra acustica (volutamente monocorde): qualcosa che all’apparenza sembra semplice, ma che trae forza proprio dallo spazio lasciato nel suo essere minimale, un vuoto che si colma parzialmente con i delay e riverberi, ma che per il resto risucchia l’ascoltatore in un mantra che va a creare un mood tutt’altro che solare.
E nonostante ciò, crea dipendenza spingendo a schiacciare continuamente il tasto repeat. Non se ne esce.
Chelsea Wolfe Tyler Bates Arthur Fields
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