Ne(r)o folk in chiave sludge, ma unplugged.
La figura di John Townes Van Zandt rimane una delle più affascinanti del panorama folk country americano che fu. Figlio di petrolieri texani, maniaco depressivo ed eccellente paroliere, ha regalato al genere “acustico” una serie di piccoli capolavori in un continuum interrotto dalla sua prematura scomparsa nel 1997.
A lui sono stati dedicati diversi tributi, ed è proprio dal nuovo volume 3 della serie Songs of Townes Van Zandt che è tratta questa cover degli Amnera.
Il gruppo belga, solitamente dedito a soluzioni infinitamente più dense e pesanti in equilibrio tra sludge e post metal, trasforma l’originale (una delicata ballata acustica supportata da archi avvolgenti) in una discesa al rallentatore nella malinconia più assoluta, giocando con gli scuri in un gioco bicromatico che tende pericolosamente all’antracite. Pur senza le consuete bordate di distorsioni, la band non perde un grammo della sua densità espressiva, rendendo giustizia a uno dei tanti gioielli nascosti del mai troppo compianto compositore americano.
Una cover che è un sentito levarsi il cappello di fronte a uno dei maestri del genere.
Amenra John Townes Van Zandt Townes Van Zandt
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