Alt-rocker che cantano di vanità e illusioni varie.
Gli Shaman’s Harvest imbandiscono una torta stoner-boogie piuttosto saporita, asciutta e picchiaduro. Attenti agli effetti quando la mangiate, ovviamente. In apparenza è un hard rock operaio, fatto di sudore e attitudine, ma una ragnatela lisergica vi si spalmerà sulla faccia appena entrerete in questo giardino profumato da vecchie zie psicotiche.
Secondo qualcuno la band avrebbe cesellato un po’ troppo il sound rispetto al passato, ma perdendo forse in ruvidezza e scapigliatura, hanno sicuramente guadagnato una maggiore padronanza della scrittura.
Pretty People è una ben dosata mistura di energiche introspezioni, una tirata d’orecchie al futile modo di vivere dilagante. La gente carina di cui parla il brano siamo tutti quanti noi, appesi alla bacheca di qualche social endorfinico con cui raccontiamo quotidianamente la nostra superfluità e vacuità, con tanti like ad assolverci da ogni dubbio.
Ma al di là del messaggio, il brano degli Shaman’s Harvest puzza di sudore buono e alcol stagionato, con qualche bella strizzata al rock alternativo anni ‘90, humus da cui la band è germogliata, a Jefferson City, Missouri, una notte parecchio agitata in termini esoterici. Ospite gradito in questa scazzottata di chitarre, basso e batteria, c’è Clint Lowery (ex Sevendust).
Shaman's Harvest (feat Clint Lowery) Shaman's Harvest Clint Lowery Sevendust
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