Sex, drugs & black’n’roll.
Good Mourning/Black Friday è una delle canzoni più belle dei Megadeth. Apertura del lato B di quel capolavoro assoluto che era Peace Sells… But Who’s Buying?, vero concentrato di velocità, tecnica e melodia tossica, gettato in un bagno di ferocia che nessuno ha mai saputo replicare, nemmeno gli stessi Megadeth. Non lo suonano più da millenni, e di certo non perché il pubblico non lo voglia o abbia perso il suo valore. Semplicemente Mustaine non se la sente più di cantare quelle parole e descrivere quella storia. Comprensibile, dato il suo cammino religioso.
Percorso (fortunatamente o meno sta alla sensibilità del singolo) lontano anni luce dai Midnight, che continuano imperterriti per la loro strada, fregandosene di tutto e tutti, facendo della così detta “ignoranza” un vanto da sfoggiare a mo’ di trofeo.
La formula è sempre la stessa, un rock’n’roll proto-black ibrido tra Motörhead, Hellhammer e Bathory, dove il vero punto di riferimento rimangono i Venom classici (formazione Cronos/Mantas/Abaddon), vero Sacro Graal adorato da Athenar come un alcolista guarda l’ultima birra nel frigo.
C’è del marcio in Ohio, ma è quello zozzume che piace, irresistibilmente cazzaro, con testi banali quanto sempre efficaci e soluzioni trite e ritrite ma che come la pizza margherita vanno sempre benissimo in ogni occasione. In un mondo – quello rock in generale – sempre più prono al politically correct, realtà ancora legate a valori sacri come sesso promiscuo, satana a buon mercato, birra a fiumi e manopole degli amplificatori messi sull’11 sono il fronte di una resistenza dura a morire che ancora indossa con orgoglio le t-shirt sgualcite dei Bulldozer mentre dà fuoco a quelle “rrrruock” preconfezionate da H&M. Daje!
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