Contaminazione e liberazione.
Guidati dalla carismatica cantante di origine nigeriana – tanta classe e sentimento nelle sue corde vocali – Eno Williams, gli Ibibio Sound Machine rappresentano il genere di esperimento figlio della contaminazione nel quale ogni tessera è al posto giusto. Pubblicano poco però sempre bene, maneggiano con disinvoltura le radici e la tecnologia, sono un collettivo interraziale e sanno scegliersi gli amici “giusti”. A proposito di conoscenze: è stato proprio incrociandoli sui palchi di numerosi festival che il nutrito ensemble londinese ha stregato gli Hot Chip.
Poiché da cosa nasce cosa, nella reciproca ammirazione trovate il motivo della presenza di Alexis Taylor e compagni in cabina di regia per il quarto album Electricity. Un lavoro policromo e di ottimo livello anticipato da All That You Want, dove una melodia soul dalle leggere venature terzomondiste poggia su un solido telaio techno-pop ed efficaci scansioni ballabili. Con la sua ipnotica circolarità in tempo medio che mescola bianco e nero, Africa e Sheffield, anni ’80 e terzo millennio, fa pensare a una versione contemporanea dei Soul II Soul.
Medesimi l’attitudine e l’approccio alla materia, l’accostamento è di quelli prestigiosi e si traduce in una concezione moderna, felicemente ibrida della black: elegante ma priva di affettazione, curata nel dettaglio senza inutili leziosità, avvolta in un alone pop che è il giusto mezzo tra forma e sostanza. Uno dei tanti “qui e ora” che ci circondano ma uno dei più godibili e intelligenti nell’ambito di riferimento, gli Ibibio Sound Machine meritano di riscuotere il più ampio successo possibile. Glielo auguriamo di tutto cuore.