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Ibaraki (feat. Ihsahn) : Tamashii No Houkai
Lo-fi in perfetto stile black metal

Ibaraki (feat. Ihsahn)
Tamashii No Houkai

(Aged) men (still) in black.

La massima più famosa di Antoin-Laurent Lavoisier («Niente si crea o si distrugge, ma tutto si trasforma») può essere applicata a qualsiasi concetto che riguarda l’esistenza. Compresa la musica. E, come nella chimica, non è tanto l’elemento in sé che è pericoloso, quanto il mischiare sostanze che legano poco, nonostante all’apparenza siano simili.

Il matrimonio artistico tra Matt Heafy dei Trivium e Ihsahn degli Emperor sulla carta poteva essere molto pericoloso: nonostante entrambi piantino le loro radici nel metal meno commerciale, diversissimi sono i loro approcci alla composizione, con altrettanti divergenti risultati, non tanto qualitativamente quanto stilisticamente.

E invece. Come il Bloody Mary (che, se è fatto male, è una pizza alcolica, ma, se è fatto bene, è puro piacere per il palato) è tutta una questione di equilibri, e in questa Tamashii No Houkai i Nostri raggiungono la perfezione. Parlare di metal estremo è quantomeno riduttivo, seppur le coordinate siano quelle: un improbabile incrocio tra il black, la musica neoclassica e barocca, il post-industrial e un certo sapore orientale per un risultato divinamente progressive, ma grazie a Dio privo della sua parte onanistica. Insomma, se questi sono i presupposti su cui si baserà il progetto Ibaraki a opera dello stesso Matt, il capolavoro è assicurato.

Per concludere, è davvero corroborante ascoltare delle vecchie guardie che si mettono in gioco cercando di continuare a creare qualcosa di nuovo e diverso pur rimanendo fedeli a se stessi. Alla faccia di tutti gli artisti o presunti tali che dietro un marketing mirato nascondono in realtà solo delle doti nel ricalcare quanto già fatto (e meglio) da chi li ha preceduti.

Ibaraki (feat. Ihsahn) Ibaraki Ihsahn Matt Heafy Trivium Emperor 

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Ihsahn: Stridig

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