Siamo tutti vittime o carnefici. A volte entrambe le cose.
Per prima cosa un consiglio: se cercate “VR Sex” su Google, aggiungete anche “band” per non essere assorbiti in un turbinio di link a luci rosse. Secondo: se vi piacciono i Drab Majesty e ancora non avete sentito questo side project di Andrew Clinco (vero nome Deb Demure), non pensate di avvicinarvi a qualcosa che Billy Corgan porterebbe in tour: stavolta gli ruberebbero la scena.
Dopo un album e una manciata di singoli convincenti, con Victim or Vixen il losangelino Noel Skum (è uno degli pseudonimi di Deb ovviamente, che usa proprio per i VRS – l’anagramma irriverente scopritelo da soli) cala l’asso con un brano che racchiude tutto ciò che dovrebbe essere un pezzo goth (nell’accezione più ampia del termine) oggi: vizioso, graffiante, malato, ballabile, politicamente ed eticamente scorretto, terribilmente catchy e – perché no? – paraculo quanto basta per riempire i dancefloor di giovani (e meno giovani) abbonati al nero corvino.
Derivativi? Assolutamente. Innovatori? Naa. Efficaci? Moltissimo. Ma per tutti coloro che cercano anche sonorità più schiette e dritte al punto, Victim Or Vixen – e per esteso l’album dal quale è tratto – è un ascolto obbligato per non perdersi uno dei gruppi contemporanei più elettrizzanti in circolazione.
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