Aveva ragione chi ha scommesso sull’etno metal.
I Bloodywood propongono un metal al curry e fanno centro. Il motivo lo vedremo dopo, però. Partiamo dallo stile di questo brano, che si intitola Aaj (Today). Per prima cosa ci sono i flauti e altri strumenti tipici di un villaggio Valtur, esattamente come ci si potrebbe attendere dal folk metal. Poi c’è il metal, con i chitarroni sette-corde e il vocione gutturale alla Corey Taylor, ma ecco la sorpresa: c’è il rap e un ritornello tutto core.
Ora, non staremmo qui a parlare di Aaj se non ci fosse la sostanza. In apparenza sembra la versione non violenta di un qualsiasi brano nu metal degli American Head Charge. E invece è un gran pezzo, soprattutto quando la voce femminile, The Snake Charmer (Archy J), irrompe a far da companatico alle gonadi del singer Jayant Bhadula.
I Bloodywood mettono insieme i Linkin Park, gli Slipknot e il gangsta Bollywood di Ya Ali con una veemente smania di evadere i confini culturali, ma – pur rischiando di scivolare nel solito polpettone alla MacMetal in Bashir – se la cavano grazie a un’indiscutibile ispirazione di fondo.
Bloodywood The Snake Charmer Linkin' Park Slipknot
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