Tu-tu-tu. La-la-la.
Se dopo tutto quello che sta succedendo da due anni a questa parte tirassimo ancora in ballo la storica frase che Jon Landau scrisse per Springsteen nel 1974 saremmo completamente fuori strada.
A nemmeno due anni da quel capolavoro di A Hero’s Death e a tre dalla miccia che li ha portati fin qui (l’ormai classico Dogrel), i Fontaines D.C. del 2022, nonostante la loro giovane età, rinunciano a stupire come fecero con I Don’t Belong. Optano piuttosto per una canzone, Jackie Down the Line, che mette in bella mostra tutto quello che i ragazzi sono riusciti a imparare in così poco tempo.
Nonostante mesi fa avessero scherzato affermando di aver inciso un disco dance, quello che pare evidente è che il senso della melodia presente in Jackie Down the Line, ovvero il primo estratto del loro terzo album in studio (che si chiamerà Skinty Fia e sarà fuori il 22 aprile) è tanto magnetico quanto davvero impareggiabile. Probabilmente il miglior pezzo che i Pixies non sono più riusciti a scrivere dai (bei) tempi di Trompe le Monde, verrebbe da aggiungere.
Perché non ha quindi senso ripetere per l’ennesima volta «Ho visto il futuro del rock e il suo nome è Fontaines D.C.»? Perché – come diceva il caro Joe Strummer – il futuro non è scritto, così come pare piuttosto evidente che siano proprio i Fontaines D.C., ora come ora, a incarnare e a leggere al meglio il caro, vecchio fottuto rock‘n’roll (che, in barba alle voci, non è mai morto – poco importa che lo si voglia poi chiamare post-punk, post-rock o post-stocazzo).
Fontaines D.C. jackie down the line significato
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