Old Hollywood is the new Hollywood.
Meduse volanti psichedeliche e l’orchestrina vintage che strizza l’occhio all’agrodolce musical del 1964 con Barbra Streisand? Davvero un bel connubio per un fortunato ritorno di un’icona indie rock come Father John Misty che – da bel furbacchiotto belloccio quale è – questa volta ci ha messo idee, sentimenti e una vena nostalgica (o, se vogliamo, postmoderna) di sicura efficacia specifica.
Patrono di un’estetica che fa del “bello” la propria bandiera, l’ex batterista dei Fleet Foxes torna a riesumare i fasti di un fresco revival orchestrale dei (grandi) tempi che furono, rivalutando una forma che ultimamente si era affievolita intorno alla superficie così pettinata di quello che – per dirla à la Ryan Adams – «the most self-important asshole on earth».
Josh Tillman, effettivamente, è stato spesso associato al suo ruolo di contestatore – neppure troppo lucido e solo apparentemente pacato – del mondo che corre. Ma si sa, quello che si dice (o si è) non è spesso capace di contrastare quello che si fa con il proprio lavoro. E tutto sommato a noi i lavori di Tillman ci son sempre piaciuti (e non solo il più noto Pure Comedy).
Funny Girl riscopre l’America del cinema che fu (e che torna prepotente) e infatti funzionerebbe come colonna sonora di uno qualunque dei film che stanno popolando il panorama della new Hollywood indie, esattamente colorata come quella vecchia. In poche parole: una suadente ballad radiofonica dal gusto di grammofono. L’orchestra – probabilmente memore dell’ultimo Off-Key in Hamburg, live speciale dell’8 agosto 2019 all’Elbphilharmonie di Amburgo con la Neue Philharmonie Frankfurt – definisce il passaggio successivo della discografia del ragazzotto del Maryland. Chloë and the Next 20th Century uscirà infatti l’8 aprile per Bella Union, a quattro anni dall’ultimo God’s Favorite Customer, e ci auguriamo confermi le premesse.
Father John Misty Fleet Foxes Josh Tillman
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