Vite notturne sempre al limite, tra Svezia e Danimarca.
Il mondo musicale è pieno di meteore, di artisti o band che con un brano sono riusciti a sfondare il muro dell’anonimato e a ritagliarsi un piccolo pezzetto di pietra nel mosaico della storia delle sette note.
I D-A-D – nonostante 40 anni di carriera ben dimostrati da dodici album in studio di pregevole fattura – saranno per sempre ricordati come quelli di Sleeping My Day Away, e se la cosa da una parte sminuisce la qualità complessiva della band, dall’altra rende innegabile il fatto che quel pezzo fosse davvero micidiale. Uscito nel 1989, grazie a un videoclip in heavy rotation su MTV ben spinto dalla Warner riuscì a catturare in un colpo solo i residuati gotici degli anni ‘80 e i metallari stanchi delle pacchianate alla Poison, con un sound sporco che ricordava i Cult meno leccati e in qualche modo apriva le porte a quell’alternative rock pronto a fare tabula rasa del resto di lì a poco. Un pezzo da novanta, poche storie.
Ed è proprio tenendo conto della bellezza intrinseca del brano che la cover qui risuonata dagli svedesi Dead Lord funziona alla grande. I Nostri, invece di stravolgerla, la rileggono pari pari, aggiungendo giusto un groove stradaiolo in odore di AC/DC epoca Bon Scott per spolverare via un poco di aurea notturna (che rimane comunque a permeare le liriche – un inno sguaiato alla vita r’n’r dove di giorno si dorme e di notte si dà fuoco alle polveri) a favore di un approccio più diretto e sfrontato.
Una rielaborazione ben riuscita per uno dei brani che hanno segnato una generazione: le cover a volte servono anche a ricordare l’esistenza di queste perle troppo spesso dimenticate e, perché no, a riprendere in mano l’opera omnia dei gruppi in questione.