New Music

Una volta alla settimana compiliamo una playlist di tracce che (secondo noi) vale davvero la pena sentire, scelte tra tutte le novità in uscita.

Tracce

... Tutte le tracce che abbiamo recensito dal 2016 ad oggi. Buon ascolto.

Storie

A volte è necessario approfondire. Per capire da dove arriva la musica di oggi, e ipotizzare dove andrà. Per scoprire classici lasciati indietro, per vedere cosa c’è dietro fenomeni popolarissimi o che nessuno ha mai calcolato più di tanto. Queste sono le storie di HVSR.

Autori

Chi siamo

Cerca...

Kyoto Kyoto: Fenderr
Giovani umarelles d'oltremanica

Dimmi qual è la tua etichetta senza dirmi qual è la tua etichetta.

Un tempo era facile farsi una bella scorpacciata di ottima nuova musica semplicemente seguendo un’etichetta discografica e le sue varie pubblicazioni. Nel tempo è successo prima con la Motown o la Stax, poi – in anni più recenti – con la Dischord e le mille vite della Sub Pop.

Ora, con tutte le piattaforme streaming che caricano giornalmente migliaia di canzoni inedite, è diventato molto più difficile mettere un cerchietto rosso sopra il nome di una label a cui affezionarsi. Ma cercando a fondo, immergendosi nell’underground, qualcosa salta comunque fuori.

Per esempio la Partisan Records, il cui catalogo non si esaurisce agli ultracitati e osannati IDLES e Fontaines D.C., ma va comprendere anche gente come Laura Marling, Fela Kuti e il cantante degli Hold Steady, Craig Finn.

Non da meno la giovanissima Blitzcat Records, che fin dall’inizio ha coltivato l’obiettivo di scovare e promuovere gruppi nati e cresciuti a Londra. Una scommessa vinta perché negli ultimi mesi ci hanno proposto band freschissime, tutte di un certo spessore, come i Sapphire Blues e i PLAY DEAD.

Ora è il turno dei Kyoto Kyoto, un trio londinese (appunto) che tra influenze krautrock e post-punk riesce a farsi largo nella massa quotidiana di proposte digital e non. Nel loro singolo più recente, Fenderr, ricordano due delle migliori rivelazioni di questo 2021, gli Squid e i Black Country, New Road.

I tre però non si limitano a “copiare” e provano a estendere il suono dei due gruppi verso territori ancora inesplorati. Lo fanno in nemmeno tre minuti – roba che gli altri ce ne impiegano dieci per spiegarvi il medesimo concetto. Pollice alzato quindi: vale se non altro la pena continuare a seguirli, per capire almeno se le ottime promesse verranno mantenute.

Kyoto Kyoto Sapphire Blues Play Dead Squid Black Country New Road 

↦ Leggi anche:
Sapphire Blues: Ourselves Forgotten
Squid (feat. Martha Skye Murphy): Narrator

Vuoi continuare a leggere? Iscriviti, è gratis!

Vogliamo costruire una comunità di lettori appassionati di musica, e l’email è un buon mezzo per tenerci in contatto. Non ti preoccupare: non ne abuseremo nè la cederemo a terzi.

Nelle ultime 24 ore si sono iscritte 1 persone!