Trappole per topi in gabbia e vecchie gatte da pelare.
Fingiamo di non capire a cosa si riferiscano gli Alpha Games che danno il titolo al nuovo album. Diciamo che è una gara tra una Giulietta e una 75 Twin Spark, ok? Fingiamo anche di non capire il significato tra le righe del videoclip che accompagna questo singolo, dove i Nostri cantano tra il pubblico. Diciamo che il budget era risicato e insomma ballare in mezzo alla gente fa scena e costa poco, ok? Fingiamo anche di non capire perché dopo quasi vent’anni di carriera e una serie di album assolutamente azzeccati (seppur con qualche alto e basso) i Bloc Party non siano mai riusciti davvero a fare il grande salto nell’indie rock mainstream riempiendo i palazzetti. Diciamo che il white trash non esiste, che siamo in un mondo all inclusive e peace&love, ma che la vita è fatta a scale eccetera, ok?
Rimane però la musica, e qui c’è poco da fingere. Certo, forse la formula è ormai stranota, forse la sensazione di già sentito fa capolino troppe volte, ma onestamente è impossibile resistere al groove in odore di post-punk su ritmica sfacciatamente disco di Traps, ennesimo colpo a segno per la band londinese che sembra essersi ormai ripresa benissimo dal periodo di maretta interna di qualche anno fa.
Che questo sia il gettone per la consacrazione definitiva? Probabilmente no, ma a chi ascolta poco importa: se l’album si manterrà su questi livelli, ad aprile le nuove leve avranno una gatta da pelare in più non da poco per riuscire a sorpassare (perlomeno qualitativamente) i vecchi leoni inglesi.
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