Benvenuto, autunno!
C’è progetto parallelo e progetto parallelo. Non sempre, infatti, l’allinearsi di talenti produce cose belle e significative, poiché i contrasti di ego, l’eccessivo senso di sicurezza e un comodo dare alla gente quel che vuole possono mettersi di mezzo. L’occasione sprecata è dietro l’angolo, e ne sappiamo qualcosa. La regola non si applica agli Starlight Assembly, progetto dietro il quale operano Dominic Appleton dei Breathless (tastiere e inconfondibile voce) e Matteo Uggeri, che con gusto e cura gestisce l’armamentario elettronico e alcuni ospiti.
Pensi ai Breathless e ti chiedi quanti altri gruppi di culto siano stati così influenti. Ti rispondi in fretta, siccome la loro romantica wavedelia già a metà degli anni ’80 anticipava lo shoegaze e oggi proviene da una bolla atemporale di bellezza eterea e non slavata. Proprio come l’ugola da angelo decadente – però mai decaduto – di Appleton, materia perfetta da cui partire per una collaborazione allestita scambiandosi file audio sull’asse Milano-Londra fino ad approdare all’album Starlight and Still Air, e ad atmosfere tra post rock onirico che flette i muscoli, trip hop del più caliginoso, suggestive rarefazioni wave.
Tuttavia, ciò che potrebbe rischiare di perdersi nel puro suono sfocia in canzoni inframmezzate da fugaci lampi di chiarore e ancorate da efficaci telai ritmici. Nulla di nuovo sotto la luna? Può darsi: in ogni caso, il disco possiede una vibrante intelligenza che merita il vostro interesse. A mo’ di biglietto da visita, ecco una Bloodlines per l’occasione remixata in un guscio di rifrazioni dallo spirito affine Mark Nelson, ex Labradford. Un perfetto esempio di malinconia che non tormenta ma avvolge nelle spire di una quiete meditativa. Il periodo dell’anno è quello giusto. Approfittatene.
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