Animali psichedelici, duri a estinguersi.
Bentornati agli Animal Collective: effettivamente ci erano mancati. Sì, perché comunque la psichedelia degli americani, in fondo, ci è sempre piaciuta. E non solo per Merriweather Post Pavilion, che comunque resta la cosa più importante che i quattro neonewyorkesi abbiano mai realizzato.
Time Skiffs sarà infatti il primo album in studio del quartetto in più di mezzo decennio e pare che si declinerà come una conversazione tra quattro vecchi amici. Messa così, una roba che ricorderebbe i loro primi anni, quelli relativi al periodo di Strawberry Jam.
Prester John è infatti una canzone à la Animal Collective diretta e incisiva, capace di instillare quella psichdelia pop indie che tutto sommato resta una delle influenze più radicate nella scena alternativa degli ultimi anni. Se saranno comunque in molti a continuare a non riconoscere un’evidente sperimentalità della band originaria di Baltimora, si dovrà comunque ammettere che Panda Bear e soci hanno contribuito a dare forma a questo sound specifico.
Saturazioni visuali a parte, il brano scorre conscio sia di un passato specifico – che affonda i denti ancora nei mitici Seventies – sia di una contemporaneità hipster-oriented che fa sicuro venire l’acquolina in bocca a un pubblico sempre pronto a rivivere l’auge dei gruppi che ha amato.
Avey Tare, tirando in mezzo un sovrano cristiano orientale (Prete Gianni, nella nostra tradizione), sembra perfettamente conscio di tutto ciò e forse non gli serve molto di più per continuare a tenere sulla breccia – e alla grande – il nome del suo collettivo synth-etico.