Josh è uscito dal gruppo, poi è rientrato in un altro, poi in un altro ancora. E pure da solista non se la cava affatto male.
Per avere solamente 42 anni, Josh Klinghoffer non è di certo uno che ha sprecato giorni della sua vita (musicale). Dal 2007 al 2019 ha fatto parte dei Red Hot Chili Peppers, incidendo con la band di Los Angeles il notevole e sottovalutato The Getaway. Non appena John Frusciante ha deciso di rientrare nel gruppo (per la terza volta), Josh è stato silurato dai peperoncini senza troppi complimenti. Nemmeno il tempo di riprendersi dalla notizia che è stato convocato dai Pearl Jam per diventare il loro nuovo turnista dal vivo. Non solo, giusto lo scorso fine settimana si è esibito per la prima volta con gli Earthlings, la live band di Eddie Vedder formata per il suo terzo album solista intitolato, appunto, Earthling.
Con tutte queste esperienze, il buon Klinghoffer si sarebbe potuto montare la testa relegando la sua arte come turnista d’eccezione per altri musicisti. Sarebbe stata la scelta più facile, quella che in molti altri avrebbero preso. Non lui, che già forte del debutto del suo progetto Pluralone (l’ottimo To Be One With You) e del suo naturale successore (l’altrettanto riuscito I Don’t Feel Well dello scorso anno), ha pubblicato da qualche giorno un nuovo singolo contenente due tracce registrate proprio durante le session del suo ultimo lavoro in studio.
Across the Park continua l’esplorazione sonora di Josh tra suoni artefatti ed evocative melodie mentre la pianistica Sevens mette in risalto le sue innegabili qualità di musicista. Turnista sì, ma con le palle, verrebbe da dire.