Lacrime e bretelle, ovvero lo sludge rock dei giorni nostri.
Sdoganatisi, almeno per molti, dalla scena propriamente metal, i Mastodon si sono dati sempre più a un impatto più “commerciale” – come piace dire, sempre a quei molti. In fin dei conti, dopo Emperor of Sand era onestamente difficile aspettarsi nuove ritorni di fiamma nella direzione di Leviathan o altri vecchi album di culto.
Sludge rock progressivo, però, sempre. E comunque, anche se ammorbidita, è indubbio che la caratura del gruppo di Atlanta rimanga sempre alta. Troy Sanders e compagnia bella, in camicia, gilet e bretelle, sono riusciti a farsi ammirare per quello che sono diventati. E il merito – checché se ne dica – è comunque del loro talento.
Teardrinker si affina verso un tono malinconico che rintocca in un chorus radiofonico riuscitissimo. « I can see your face / And I feel the pain / And I feel the shame that I have let you down again / People everywhere / Not a drop to drink / Not a dare to think about the damage I have done ». E via con un assolino di basso che ricorda le belle tonalità di un certo Cliff Burton più punk.
Il nuovo album si intitolerà Hushed and Grim, e come sempre lo aspettiamo con trepidazione (uscita prevista a brevissimo: 29 ottobre, su Reprise Records). Perché tutto sommato, a distanza di vent’anni, difficilmente si può affermare che i Mastodon abbiano davvero mai deluso. Anche se hanno abbandonato il chiodo in favore di un nuovo look, questi baldi ex giovani post-metallari ci sanno ancora fare.
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