Collaborazione da leccarsi i pentacoli: la lupetta converge nel metallo sotto una luna che arrossisce.
La band mathcore Converge stringe un sodalizio con la neosacerdotessa pagan rock Chelsea Wolfe. Tra le due metà vince la parte femminile. Il brano ha l’andatura processionale di chi si intende di tregende e baccanali. Non c’è molto rimbrotto catarroide e nemmeno l’implodere funesto dell’ulcera-duodenale attitudinale dei Convergenti di cui sopra. Qui siamo nel profondo boschivo dove si sacrificano bambini alle volpi e si incendiano i buoni propositi per l’anno nuovo, tra foglie marce e scricchiolii d’impazienza.
Blood Moon ingloba i poveri metallari di Salem, lasciando la Chelsea fare la sua illecita parata di drappi goth e perline runiche. Siamo sempre nei paraggi dello spiritualismo di ritorno, unico bug contenuto nel cavallo troiano del millennio d’avanzo. Lo scuro sound ha il tipico caglio delle produzioni sapienti e alla fine esalta una vagonata di luoghi comuni esoterici rimpastandoli e servendoli su un piatto a forma di tavoletta ouija.
La luna rossa declamata dalla Wolfe sprofonda nell’animo carminio di quei poveri signori di mezza età con i capelli a spazzola, menestrelli d’alienata metropolosità, incagliati nel bosco delle fiabe e delle streghe buone.
Converge Chelsea Wolfe Converge (feat. Chelsea Wolfe)
↦ Leggi anche:
Chelsea Wolfe: American Darkness
Chelsea Wolfe & Emma Ruth Rundle: Anhedonia