Le vie del metallo sono infinite e portano in luoghi inimmaginabili.
Il metal, nella sua accezione più ampia, può piacere o meno, ma ha dalla sua una caratteristica che lo differenzia dagli altri generi musicali. Soprattutto se ascoltato in giovane età, va a formare un appassionato di musica che, oltre al mero ascolto dei dischi, vuole emulare i suoi idoli imparando a suonare i propri brani preferiti. Questo meccanismo è valido per tutta la musica ovviamente, ma è altresì innegabile che la percentuale di persone che si approccia a uno strumento sia perlopiù nata metallara.
Andrea Bordignon era un adolescente così. Per questo ha cominciato a suonare, e sempre per questo il suo amore nel confronto della musica tutta e del suo strumento hanno pian piano sostituito quello per Slipknot o Slayer. Un percorso del genere, che è simile a quello di molti altri come lui, lo ha portato oggi a collaborazioni come queste.
Il progetto Perc.Eption – assieme allo stellare Roberto Fontanella – è un giubileo per chiunque sia affascinato dall’approccio percussionistico, dove colpi di bacchette vanno a sostituire corde e voci senza far perdere un grammo di colore e profondità alla musica.
Storming the Temple è un piccolo viaggio tra reminiscenze world, approcci free e radici tribali, una danza lisergica con una visione alterata del pentagramma in cui il ritmo la fa da padrone e l’orecchio è completamente rapito dagli scambi complici e istintivi tra la marimba di Fontanella e il charleston di Bordignon. Musica “diversa”, che invece di elevarsi o venire sotterrata da altri generi, semplicemente si crea il suo spazio esterno dove può muoversi in qualsiasi direzione rendendo l’ascolto un’esperienza tutto meno che superficiale e disattenta.